Otturazione denti in composito
Una prassi odontoiatrica che viene svolta quotidianamente nella nostra clinica dentale di Biassono, è l’otturazione. Fino a qualche decennio fa, le otturazioni venivano fatte utilizzando solamente l’amalgama di argento, che però non garantivano risultati in fatto estetico.
Grazie alle più moderne scoperte degli ultimi tempi, si preferisce utilizzare il cosiddetto “materiale composito”, finalizzato ad avere maggiore funzionalità e miglior risultato visivo.Il principale vantaggio del materiale composito rispetto all’amalgama è, quindi, il colore, che riproduce fedelmente quello del dente originario; in questo modo, l’otturazione non sarà visibile ed il dente, alla vista, sembrerà naturale e perfettamente integro. I nostri dentisti della clinica dentale di Biassono, andando ad intervenire, potranno quindi scegliere tra numerose e varie tonalità di bianco in modo da lavorare nel modo migliore possibile, andando incontro alle più disparate esigenze estetiche (es. ricostruzione di un incisivo fratturato).
…ma quanto dura un’otturazione realizzata in materiale composito?
Questo tipo di soluzione riesce a garantire un’ottima durata nel tempo. Se, in passato, non vi fossero dubbi rispetto al fatto che le otturazioni in amalgama fossero più resistenti garantissero più durevolezza, oggi si può tranquillamente affermare che un’otturazione in materiale composito dura né più né meno quanto il naturale smalto dei denti. Importante nella valutazione di stima della durata di questi interventi odontoiatrici è anche comportamento del paziente, la sua perizia e regolarità nel lavarsi i denti e la sua costanza nel rivolgersi al dentista per la pulizia professionale periodica.
Talvolta, però, capita che l’otturazione di un dente cada all’improvviso, senza nessuna ragione apparente. Come mai?Un motivo è, generalmente, una realizzazione imperfetta della terapia canalare: se l’otturazione del dente non viene effettuata a regola d’arte, possono presentarsi delle piccole infiltrazioni che permettono il passaggio di batteri tra il dente ed il materiale composito causando infezioni ed un distaccamento di quest’ultimo facendo, quindi, “saltare” l’otturazione.
In ogni caso ogni restauro dentale presenta dei limiti temporali che, uno studio britannico del 2009, ha analizzato affermando che:
- l’11% delle otturazioni necessita di rifacimento dopo 1 anno dalla realizzazione primaria;
- il 20% delle otturazioni necessita di rifacimento dopo 3 anni dalla realizzazione primaria;
- il 50% delle otturazioni necessita di rifacimento dopo 10 anni dalla realizzazione primaria.
Le cause di deterioramento e degrado di otturazioni e restauri dentali sono da individuare principalmente in alcuni fattori come i difetti marginali, la carie secondaria, fratture del restauro o della sostanza dentale adiacente, discromia e inadeguatezza estetica che porteranno a uno o più trattamenti odontoiatrici.
Sul “Journal of Dentistry”nel mese di maggio 2018, è stato pubblicato un redazionale approfondito in merito alla percentuale di restauri rifatti analizzandone motivazioni e durata: sono stati selezionati casi studio in cui è stato chiesto ai dentisti di completare un proforma ogni volta che un paziente si fosse presentato per un nuovo restauro o per un rifacimento. I dentisti sono stati, quindi, invitati a registrare tutti i restauri eseguiti e a indicarne il motivo principale per l’esecuzione primaria o il rifacimento delle otturazioni.I risultati emersi affermano che dopo il 1998 si sono realizzati 54.023 restauri, di cui il 42% erano otturazioni primarie e il 58% erano rifacimenti di otturazioni primarie. Confrontando i periodi di revisione si è notata una riduzione di restauri in amalgama (dal 56,7% prima del 1998 al 31,2% dopo il 1998), con un corrispondente aumento del posizionamento di compositi resinosi dal 36,7% al 48,5%. La causa più comune del rifacimento delle otturazioni si è comunque dimostrata la carie secondaria, contemplata nel 59% delle casistiche.
Concludendo, nonostante il potenziamento delle manovre di prevenzione dentale, dell’educazione dei pazienti ad una corretta salute orale e del miglioramento delle tecniche e dei materiali utilizzati dai dentisti, il rifacimento dei restauri dentali riguarda ancora più della metà dei restauri primari.