Estetica e funzionalità ad ogni età con l’ortodonzia.
Non è mai troppo tardi
“Non è mai troppo tardi” era il titolo di una nota trasmissione in cui negli anni ’60 il “mitico” maestro Alberto Manzi insegnava a leggere e scrivere agli adulti analfabeti ed è poi diventato un monito a non arrendersi di fronte a quelli che sembrerebbero limiti dell’età adulta.
Ciò vale anche per la “correzione” dei denti a cui, con l’evoluzione delle tecniche ortodontiche, ormai sempre più adulti fanno ricorso per ottenere l’allineamento dei denti e un miglioramento estetico, oltre che per poter risolvere alcuni problemi di malocclusione.
Se è vero che non è mai troppo tardi per l’ortodonzia, è però altrettanto da considerare che c’è un’età “giusta”per iniziare una terapia ortodontica ed è buona norma non aspettare che il bambino abbia perso tutti i denti da latte: intervenire in questa fase dello sviluppo significa, infatti, avere le maggiori possibilità di risoluzione in tempi brevi.
Un intervento precoce
A cinque o sei anni un bambino ha l’età giusta per effettuare un primo controllo. Il principale vantaggio di una visita “precoce” è quello di monitorare la permuta dentaria e lo sviluppo armonioso delle ossa mascellari e mandibolari, intercettando situazioni che, che se individuate subito, sono facilmente neutralizzabili e correggibili. Nei bambini l’ortodonzia preventiva è quindi utile per identificare problemi che possono aggravarsi con la crescita e anche per correggere eventuali abitudini orali in grado di determinarli. In un’alta percentuale di casi in cui è presente una buona armonia tra componenti scheletriche e dentali, il trattamento può comunque essere rimandato ad un’età successiva e solo in presenza di specifiche problematiche sarà invece necessario un trattamento precoce. È utile infine ricordare che l’American Association of Orthodontists raccomanda di sottoporre tutti i bambini ad un controllo entro i 7 anni di età, in modo che si possa verificare se i futuri denti permanenti saranno soggetti ad affollamento oppure ad altri problemi di malocclusione.
Non ci si vergogna più dell’apparecchio
I dentisti di Biassono della clinica Dentalheart sono in grado di trovare la soluzione più adatta alle esigenze di ciascuno, dai bambini agli adolescenti fino agli adulti, spaziando dai trattamenti di ortodonzia tradizionale fino a quelli di ortodonzia invisibile. E soprattutto sono in grado di rassicurare tutti sul fatto che ormai l’apparecchio, di qualunque tipologia esso sia, non è più considerato un “sorriso di ferro”, ma solo un accessorio del proprio modo di essere per un periodo più o meno lungo, senza che vengano modificati l’estetica, la disinvoltura e il timbro di voce.
Ne è un chiaro esempio la cantante Malika Ayane, presentatasi a cantare sul palco di Sanremo “sfoggiando”, oltre alla sua straordinaria voce, un ben visibile apparecchio ortodontico per correggere una problematica estetica e funzionale di disallineamento.
E non finisce qui. Sono tanti i vip a mostrarlo con orgoglio, come Arisa, Madonna, Katie Holmes e Chiara Francini, solo per fare alcuni nomi.
Quale apparecchio scegliere?
È il dentista a diagnosticare la problematica e a valutare la cura ortodontica più adatta, prospettando le opzioni riguardo ai tipi di apparecchio adeguati alle specifiche esigenze.
Ma quali sono le scelte possibili nel panorama ortodontico? L’ortodonzia si divide in fissa e mobile: esistono infatti apparecchi fissi che possono essere rimossi solo dal dentista e apparecchi mobili che vanno applicati per un tempo quotidiano limitato, da stabilire con il dentista.
Esistono brackets metallici, cioè placchette metalliche applicate sulla superficie esterna dei denti, ma anche brackets in ceramica con una funzione anche estetica perché si mimetizzano con i denti naturali. Un’altra possibilità da concordare con il dentista può essere rappresentata da brackets applicati sul lato interno dei denti ed infine può essere previsto l’impiego dell’apparecchio invisibile, un sistema di mascherine realizzate su misura per il paziente, sostituite regolarmente in base ai progressi, rimovibili in autonomia.