Lo split crest è una tecnica chirurgica in costante diffusione e miglioramento, ormai riconosciuta come una delle opzioni più valide in implantologia per risolvere le situazioni di ridotto spessore osseo a livello della cresta alveolare. Grazie alla sua strategia mini-invasiva di separare delicatamente le lamine ossee garantendo l’integrità della cresta, permette di raddoppiare lo spessore a disposizione per l’inserimento degli impianti.
Numerosi studi clinici dimostrano come ciò consenta l’utilizzo di impianti dal diametro maggiore, migliorando in modo significativo la stabilità primaria e dimezzando i tempi di guarigione. I vantaggi biomeccanici dello split crest si traducono in minore mobilità iniziale degli impianti e maggiori tassi di successo a lungo termine, anche in sedi anatomicamente più complesse.
Grazie a risultati ormai documentati in letteratura, sempre più centri odontotecnici scelgono di formare i propri specialisti sulla procedura, ritenuta prevedibile e vantaggiosa per i pazienti nella risoluzione di casi di limitata disponibilità ossea. Lo split crest rappresenta quindi una delle nuove tecniche implantologiche in più rapida ascesa, per le sue dimostrate performance cliniche.
Split crest cos’è: cos’è e a cosa serve
La tecnica dello split crest, o split ridge in inglese, rappresenta una delle nuove tecniche odontoiatriche messe a punto in implantologia per risolvere situazioni di ridotto spessore delle pareti ossee della cresta alveolare. Consiste nell’eseguire un sottile solco osseo diviso nella cresta con appositi osteotomi, al fine di separare con delicatezza le due lamine ossee e creare due setti ossei distinti di maggiore spessore.
Gli studi documentano come, se eseguita con cura chirurgica, questa tecnica mini-invasiva consenta inserimento di impianti di maggior diametro, migliorando l’anchorage e riducendo i tempi di guarigione. In particolare molti studi clinici hanno dimostrato i vantaggi derivanti dall’uso della tecnica dello split crest
Si tratta quindi di un approccio consolidato per gestire in modo biointegrato situazioni di cresta sottile.
Split crest technique: la procedura chirurgica
La tecnica chirurgica della split crest prevede specifiche fasi operatorie volte a separare delicatamente le lamine della cresta ossea mediante l’inserimento di appositi strumenti. Dopo incisione ed elevazione del lembo mucoperiostale, si procede ad una prima osteotomia nel centro della cresta ossea a tutto spessore utilizzando una punta diamantata a testa larga.
Questa permea di circa 1,5mm nell’osso, creando una guida che consente di inserire strumenti da 1mm dedicati che, ruotando lentamente in senso orario e antiorario, completano lo split della cresta ossea in due setti distinti e simmetrici. In questo modo il solco di separazione viene ampliato senza traumi e fuoriuscite ossee, garantendo l’integrità delle due porzioni di cresta ossea così create.
Split crest: gestione post-operatoria e follow up
La corretta gestione post-operatoria risulta fondamentale anche dopo interventi di split crest, al fine di ottimizzarne gli esiti. Nei primi giorni viene applicata una medicazione antibiotica e antinfiammatoria, controllando i segni di guarigione. Importante è l’uso di collutori a base di clorexidina per 2 settimane e di uno spazzolino ultra-morbido. Per circa 15-20 giorni è bene evitare fumo, sforzi e pulizia della sede operatoria, poi è possibile ricominciare l’igiene con attenzione.
Dopo 30-45 giorni radiografici di controllo permettono di valutare l’inizio di rimargine ossea tra i due setti della cresta. Infine, trascorsi 2-3 mesi viene programmata implantologia a carico immediato senza osso, avendo cura di rispettare le fasi di guarigione tissutale e ricostituzione ossea.
Un appropriato follow up consente di monitorare il consolidamento della cresta spalancata e l’esito estetico-funzionale a lungo termine della riabilitazione protesica